Ti è mai capitato di osservare nella tua bocca gengive ritirate con “denti scoperti o allungati” che danno fastidio, sensibilità al freddo o peggio ancora dolore?
“Gengive ritirate” è il termine che normalmente si usa in gergo per definire una condizione patologica nota come recessione gengivale.
Gengive ritirate: cos’è la Recessione Gengivale?
In odontoiatria si definisce recessione gengivale uno spostamento di tutti i tessuti (verso l’alto per l’arcata superiore e verso il basso nell’arcata inferiore) che circondano e ricoprono il dente e che ne lasciano scoperto il colletto e, nei casi più gravi, anche la radice.
Nella normalità i nostri denti sono ricoperti e protetti da un tessuto orale che si suddivide in:
- gengiva marginale
- gengiva aderente
- mucosa alveolare.
Un ruolo assai importante è svolto dalla gengiva aderente che, come dice il suo nome, è fortemente adesa all’elemento dentale, proteggendolo dai traumi con il suo spessore ma specialmente con il suo grado di cheratinizzazione (più resistente).
L’intero complesso muco-gengivale, oltre a proteggere e rendere funzionale la masticazione, ha un’importante valenza estetica che, se alterato, determina un cambiamento nella lunghezza del dente e nel suo colore.
In questi casi il dente appare bicolore, con la parte lasciata scoperta dalla gengiva (che non è più costituita da smalto ma da dentina) di un colore giallastro e quindi con una importante problematica estetica ed un certo grado di ipersensibilità al caldo, al freddo ed allo spazzolamento.
I gruppi frontali ed i premolari, con una prevalenza per i denti superiori, sono gli elementi dentari più spesso affetti da recessione gengivale, ovvero dal “ritiro delle gengive”.
Gengive ritirate: Cosa provoca la Recessione Gengivale?
Le gengive ritirate sono un fenomeno piuttosto comune negli adulti di età superiore ai 40 anni, malgrado i primi sintomi possano comparire già in epoca adolescenziale.
Lo spazzolamento scorretto dei denti è il principale fattore di rischio per le gengive ritirate.
Oltre a questo, le recessioni, fenomeno pseudo-patologico, possono esser provocate da altri, innumerevoli, fattori eziologici:
- Abitudine di fumare o masticare tabacco
- Bruxismo (tendenza a digrignare i denti, fenomeno che si accentua in presenza di stress e tensioni)
- Denti storti e malocclusioni dentali
- Disturbi alimentari (es. bulimia)
- Gengivite
- Ipersensibilità al sodio laurilsolfato, un ingrediente cosmetico schiumogeno che rientra nella formulazione di diversi dentifrici commerciali
- Parodontite (sia causa che conseguenza delle gengive ritirate)
- Piercing al labbro o alla lingua, imputati di danneggiare le gengive per sfregamento contro di esse
- Scorbuto (malattia da grave carenza di vitamina C)
- Spostamento o affollamento dei denti nell’arcata
- Malattie ereditarie gengivali
Gengive ritirate: I sintomi della Recessione Gengivale
Innanzitutto, ci sarà un notevole disagio dal punto di vista estetico. I denti colpiti dalla recessione, più frequentemente canini e premolari, arriveranno ad avere le radici esposte e sembreranno essere molto più lunghi del normale.
Anche il colore dei denti può subire una modifica. La radice infatti appare di un colorito più giallastro rispetto a quello dello smalto: ciò ovviamente contribuisce ad alterare ulteriormente l’aspetto estetico del tuo sorriso.
Il principale sintomo legato alla recessione gengivale è però una aumentata e fastidiosa ipersensibilità dentale. Questo problema, come abbiamo appena visto, causa l’esposizione delle radici, che sono ricoperte da dentina e cemento radicolare, non da smalto. Il cemento risulta più “poroso” rispetto allo smalto e pertanto più sensibile agli stimoli termici, in particolar modo al freddo.
Se, invece, lo spostamento apicale della gengiva è causata dalla malattia parodontale (piorrea) si possono avere anche altri sintomi: alitosi (alito cattivo) e sanguinamento gengivale, gengive rosse e gonfie.
Nei casi più gravi, infine, possono verificarsi anche lo spostamento e la perdita dei denti.
Gengive ritirate: Trattamenti
Le gengive ritirate richiedono la correzione del difetto per risolvere fastidiose ipersensibilità e risolvere il problema estetico ripristinando un sorriso armonico.
Quando le recessioni gengivali sono causa di ipersensibilità dentinale, è possibile trattare il problema con un intervento di chirurgia gengivale, allo scopo di fornire una nuova copertura alla radice dentale ed assicurare una protezione contro i denti sensibili.
I possibili interventi indicati per la correzione delle recessioni gengivale sono:
- Lo spostamento coronale della gengiva ritirata con un intervento di micro-chirurgia minimamente invasivo;
- Innesto di tessuto molle (“autotrapianto di gengiva”): trattamento che consente di coprire la radice esposta ed ispessire il tessuto gengivale. Lo scopo dell’intervento è minimizzare la possibilità di recidiva.
Recessione Gengivale: Prevenzione
L’accurata pulizia dentale quotidiana, eseguita con strumenti e tecnica adeguata, è il miglior accorgimento per prevenire le gengive ritirate. Per minimizzare il rischio di regressione gengivale, si consiglia di utilizzare uno spazzolino a setole morbide e di spazzolare con delicatezza i denti, dalla gengiva al dente, mai al contrario od orizzontalmente.
Inoltre, la scelta dei dentifrici è importante: si consiglia di preferire paste dentifricie arricchite in fluoro e di non utilizzare in modo costante prodotti ad azione sbiancante (imputati di aumentare la sensibilità gentivale).
Anche l’igiene dentale professionale è estremamente importante per mantenere in piena salute i denti, il più a lungo possibile: si consiglia di sottoporsi all’igiene almeno una o due volte all’anno.
Infatti, il deposito di placca e tartaro aumenta il rischio di carie, malattia parodontale (piorrea) e gengivite che – ricordiamolo ancora una volta – sono fattori che predispongono un soggetto alle gengive ritirate e ad altri seri problemi dentali.
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